Durante le presentazioni la sfida più grande è riuscire a mantenere l’attenzione del pubblico.

La qualità dei tuoi argomenti non basta. Devi combattere per mantenere vivo l’interesse di chi ti ascolta, e le armi del tuo nemico, la distrazione, sono molto potenti: email, Whatsapp, Facebook, telefonate,  ecc. ecc.

Un modo efficace per vincere la battaglia dell’attenzione è fare domande. In questo modo, infatti, il pubblico è coinvolto nella presentazione (o riunione) e, partecipando attivamente attraverso le risposte, evita di distrarsi. Non rispondere a una domanda è  considerato maleducato, il problema è che le persone, quando sono sedute tra il pubblico, possono “nascondersi” e evitare di rispondere continuando a guardare il proprio telefonino. Per questo è importante sapere quali domande fare (aperte o chiuse) in funzione del contesto in cui vi trovate (riunione o pubblico numeroso).

Domande aperte
Sono le domande che permettono una vasta gamma di risposte (come stai oggi?; com’è andato il weekend?; vi piace questo progetto?). Se usi queste domande devi ricordarti di fare una domanda alla volta. Se fai due o tre domande di fila generi confusione nel pubblico che, come risultato, starà zitto perché non ha capito a quale delle domande deve rispondere. Per lo stesso motivo la domanda deve essere chiara, breve e precisa: devi fare in modo che la risposta sia semplice. Usa una frase corta e non usare le subordinate. Vai diretto al punto: “Qualcuno ha trovato una soluzione a questo problema?”; “Come facciamo ad aumentare le vendite?”.
Ricorda, quando fai una domanda aperta le persone del pubblico non reagiscono subito. Devono riflettere sulla risposta per essere sicuri di quello che diranno: rispondere pubblicamente innesca sempre la paura di fare brutte figure. Il consiglio è di avere pazienza. Stai in silenzio alcuni secondi (lo so, sono tantissimi in uno speech) e guarda negli occhi le persone del pubblico per incoraggiarle a rispondere.

La formulazione corretta della domanda è altrettanto importante per ottenere una risposta. É differente dire: “avete dei suggerimenti da proporre per il progetto?” rispetto a “Vorrei sentire da ciascuno di voi un suggerimento per migliorare questo progetto”. La seconda formulazione è molto più invitante e rende esplicito il fatto che vuoi sentire l’opinione di tutti. Usando questa costruzione avrai più risposte del pubblico: tutti sanno che dovranno rispondere e staranno più attenti.

Le domande aperte hanno il vantaggio di coinvolgere il pubblico attraverso la creazione di un dialogo. Ti consiglio di usarle nelle riunioni e quando l’audience è più ristretta. Questi gruppi più piccoli ti permettono di avere una relazione intima e di “forzare” le persone a dare una risposta, anche attraverso incoraggiamenti diretti (tu cosa ne pensi, Mario?). D’altra parte, nelle platee numerose, c’è il rischio che non ti risponda nessuno perché la gente si nasconde senza sentire l’imbarazzo di non rispondere. In questi contesti è meglio utilizzare le domande chiuse.

Domande chiuse
Sono le domande che hanno una risposta secca (si/no, vero/falso, ecc.). In questo caso è più facile avere il coinvolgimento del pubblico perché non deve articolare una risposta complessa. La maggior parte delle volte il pubblico risponde all’unisono con un coro di “si” o di “no” e questo abbassa la paura sociale di fare una brutta figura.
Un ulteriore supporto alle domande chiuse può venire chiedendo di alzare la mano. Se per esempio dico: “Quanti di voi hanno fatto una presentazione negli ultimi due mesi?”, e alla fine della domanda io stesso alzo la mano, inviterò implicitamente il pubblico a fare lo stesso e a dare così anche una risposta (la mano alzata) alla mia domanda.

Le domande chiuse e l’alzata di mano sono particolarmente efficaci quando hai una platea numerosa perché ti permettono di avere subito un riscontro su quante persone hanno fatto o no una certa cosa. Come in questo video di Garr Reynolds

Le domande garantiscono l’attenzione del pubblico perché lo rendono parte della presentazione e lo stimolano a dare delle risposte. Rispondere nel modo corretto ci fa’ sentire bene, troviamo soddisfazione nel farlo già dai tempi della scuola. L’importante è sapere quale tipo di domanda usare e come formularla nel modo più corretto.

Io cerco sempre di iniziare le mie presentazioni con una domanda per coinvolgere il pubblico fin da subito.
E tu? Che trucco usi per avere l’attenzione del pubblico?