Be sincere, be brief, be seated – così consigliava Franklin Delano Roosvelt, 32° presidente degli Stati Uniti, quando si trattava di public speaking.

Sebbene il consiglio risalga ai primi anni del ‘900 è quanto mai valido ai nostri giorni.

Quante riunioni inutili, presentazioni infinite e mail chilometriche attanagliano la nostra vita quotidiana?

Il consiglio di Roosvelt ci invita a riflettere sulle parole superflue che spendiamo nel tentativo di sembrare bravi, di convincere qualcuno, di essere fighi.

É vero il contrario: le persone brave dicono quello che devono dire, in modo conciso, e poi spariscono.

Sii sincero

Il pubblico (sia una persona o mille) si accorge sempre se credi o no in quello che dici. Nota subito uno speaker che mette energia e coraggio in quello che dice e fa trasparire la propria passione per un’idea. La sincerità premia sempre. Se non credi in quello che dici fai presentare qualcun’altro.

Sii rapido

Prenditi il tempo che ti serve per dire quello che vuoi dire, ma non un minuto di più. Tutte le idee, anche le più complesse, possono essere spiegate in 20 minuti. Non c’è bisogno di andare nei dettagli, il tuo primo compito è attirare l’attenzione del pubblico, incuriosirlo e affascinarlo con la tua idea. I dettagli possono venire in un secondo momento. Se ti servono più di 20 minuti vuol dire che non ti sei preparato abbastanza o che non sei riuscito a distillare l’essenza della tua idea.

…e poi siediti

Non è solo un consiglio fisico, ma anche psicologico. Una volta che hai presentato la tua idea, rilassati e ascolta quello che ha da dire il tuo pubblico. Lascia uno spazio perché le tue parole abbiano effetto e ascolta le eventuali obiezioni, perplessità o l’entusiasmo che hai generato.

Solo così la presentazione può trasformarsi in conversazione ed essere efficace.