Nelle conversazioni di tutti i giorni siamo bravi a gestire corpo e mani. Nelle situazioni di public speaking, invece, ci sentiamo giudicati, l’ansia aumenta e abbiamo paura che il nostro corpo mostri questo nostro disagio. Per questo, quando parliamo in pubblico, la fisicità diventa un impaccio

Spesso dimentichiamo che il corpo è uno strumento comunicativo che dobbiamo utilizzare al meglio quando parliamo in pubblico.

Non sappiamo come usare le mani, se usarle? Dove posizionarci nello spazio (della sala o del palco), dobbiamo muoverci o stare fermi? Queste le domande che si fa chi parla in pubblico.

Ma come possiamo usare il nostro corpo in modo appropriato durante una presentazione?

Come occupare lo spazio

Prima di tutto: se non sai dove andare stai fermo! Mettiti a lato dello schermo (se proietti qualcosa) e stai lì. Meglio rimanere fermi in un punto piuttosto che girovagare a caso. Allarga le gambe (stessa distanza delle spalle) e distribuisci il peso del corpo in modo uniforme su entrambi i piedi. Ben piantato, senza ondeggiare da un piede all’altro. Altalenare non serve e fa venire il mal di mare a chi ti guarda.

Se ti muovi, fallo con un’intenzione. Non dare la sensazione che ti muovi per dare sfogo alla tua ansia. Se sei su di un palco copri sia la parte destra sia la sinistra. In questo modo puoi stabilire un contatto con tutta la sala e mantenere l’attenzione di tutti. Passeggia in modo disinvolto senza correre. Prenditi il tempo necessario. Non andare da destra a sinistra come la pallina di una partita di tennis. Se guadagni il lato destro del palco stai lì per un po’, guarda il pubblico e poi muoviti di nuovo.

Se sei in una sala riunione ti suggerisco di non stare seduto perché perderesti un sacco di espressività: il corpo è molto più limitato quando siamo seduti. Se decidi di muoverti fallo anche qui con uno scopo. Stabilisci un contatto visivo con tutti. Se qualcuno si distrae o tira fuori il cellulare puoi avvicinarti a lui/lei mentre parli. Non guardarlo direttamente, ma osserva il resto della platea mentre cammini. Vedrai che man mano che ti avvicini il cellulare sparirà.

Non dare mai le spalle al pubblico. Le slide servono unicamente al pubblico per capire meglio il tuo speech. Ti sei preparato quindi non devi leggerle. Ogni volta che giri le spalle alla sala perdi attenzione e energia e sono due elementi importanti che è meglio mantenere durante la presentazione.

Mani e braccia

Non tenere le mani dietro alla schiena, e neppure davanti alle parti intime (effetto uomo in barriera sul campo da calcio). Neppue in tasca, almeno non tutte e due in tasca. Una può riposarsi in una tasca basta che tu non abbia chiavi o monetine e continui ad agitarle. 

Qualcuno trova conforto nel presentare con un oggetto in mano. Se è un telecomando per presentazioni va bene. Se una penna o un pennarello ha meno senso, ma se ti dà sicurezza fallo pure. Non da fastidio anche se può diventare un limite espressivo (non puoi aprire la mano). 

Non tenere le braccia conserte, le mani una nell’altra oppure non sfregarle in modo frenetico. Le mani devono accompagnare il discorso (come nelle conversazioni di tutti i giorni). Non gesticolare a caso, ma fa in modo che mani e braccia formino un gesto espressivo che aiuti la tua esposizione. I gesti dovrebbero essere fatti a una velocità coerente col tuo discorso. L’importante è che tu dia il senso di controllare i tuoi gesti, di usarli con uno scopo e non di farti controllare dai loro.

In realtà noi siamo già abili gestori del corpo e della sua fisicità. Il problema è che quando parliamo in pubblico ci dimentichiamo di essere naturali e diventiamo impacciati.

Citando Giorgio Gaber: “Cerco un gesto, un gesto naturale per essere sicuro che questo corpo è mio.”

È questo quello che dovremmo ricercare, la naturalezza.